“… conosco un trucco meraviglioso che ho imparato quando ero piccola: basta guardarsi le mani ed esprimere un desiderio! Prima metto a fuoco le dita e le nocche, e poi sui palmi le linee della vita, della testa e del cuore; e infine le unghie, con le bianche lunette piccole piccole.”
Comincia così “Quante bugie hai detto questa sera” ultimo nato in casa TerraRossa Edizioni. Il libro dell’esordiente Alessio Di Girolamo, da pochi giorni in libreria, grazie ad una storia cruda e connotata da una forte carica erotica rientra a pieno diritto nella collana Sperimentali. Gli Sperimentali raccolgono quegli autori che hanno voglia di sperimentare con lo stile e la curiosità di guardare oltre e che non si arrendono alla pratica comune di compiacere il lettore ma lo sfidano proponendogli storie inusuali e un tipo di scrittura originale. Della stessa collana sono “Jenny la secca” di Claudia Lamma, una storia sulla criminosa fine della giovinezza, “La gente per bene” di Francesco Dezio, un graffiante romanzo sul precariato e sull’ingiustizia sociale e “Restiamo così quando ve ne andate” di Cristò sulla difficoltà di collocarci in questo nostro tempo vuoto.
Sono dei romanzi difficili da descrivere in poche righe ma che chiedono al lettore di lasciarsi andare, di puntare dritto lo sguardo e d’immergersi nella realtà che ci circonda per avere il coraggio di capire la società che abitiamo.
TerraRossa nel suo costante lavoro di ricerca non si concentra solo sui nuovi linguaggi narrativi ma cerca di farsi memoria riproponendo quei romanzi che hanno segnato un’epoca o hanno rappresentato un tassello fondamentale di una generazione di lettori e che oggi risultano spesso introvabili. Come ormai noto il ciclo di vita di un libro, tranne rari casi, è spesso breve e il lettore rischia di perdersi storie che nel giro di pochi mesi vengono bollate come vecchie. A questo recupero è dedicata la collana Fondanti. Tra gli autori riproposti troviamo Osvaldo Capraro con “Né padri né figli” uno dei primi scrittori pugliesi che attraverso il noir ha raccontato l’universo criminale della Sacra Corona Unita. Lo spietato sistema di sfruttamento del lavoro è, invece, raccontato da Francesco Dezio nel suo “Nicola Rubino è entrato in fabbrica“. A TerraRossa va il merito di aver ripubblicato “Il cadetto” di Cosimo Argentina romanzo di formazione che è riuscito a raccontare un’intera generazione che a fine millennio è diventata grande grazie alla brutalità della vita.
Come avrete capito TerraRossa non ha paura di rischiare e sfida continuamente i suoi lettori a mettersi alla prova con libri diversi e storie nuove. La cura dei dettagli, dalla grafica alla carta, è l’espressione tangibile di una passione per i libri che hanno l‘ambizione di restare a lungo nell’immaginario dei lettori.
TerraRossa Edizioni sarà ospite del nostro IndieBBBCafè per tutto il mese di dicembre con interviste, recensioni e approfondimenti. Per chi in questi giorni sarà a Roma a Più Libri Più Liberi e avesse voglia di conoscere Giovanni Turi e la truppa di TerraRossa fate un salto allo stand collettivo L11.