#bompiani
Gli indifferenti
Gli venne il desiderio di entrare in un cinematografo; ce n’era uno su quella strada, assai lussuoso, il quale sulla sua porta di marmo ostentava una girandola luminosa in continuo movimento. Michele si avvicinò, guardò le fotografie: roba cinese fatta in America; troppo stupido; accese una sigaretta, riprese il suo cammino senza fiducia, sotto la pioggia, tra la folla; poi buttò via la sigaretta: niente da fare.
Ma intanto l’angoscia aumentava, su questo non c’era dubbio; già ne conosceva la formazione: prima una vaga incertezza, un senso di sfiducia, di vanità, un bisogno di affaccendarsi, di appassionarsi; poi, pian piano, la gola secca, la bocca amara, gli occhi sbarrati, il ritorno insistente nella sua testa vuota di certe frasi assurde, insomma una disperazione furiosa e senza illusioni. Continua a leggere
La romana
Il giorno dopo mi ritrovai, con mia sorpresa, languida, malinconica e svogliata come se avessi passato una malattia di un mese. Ho un carattere allegro e l’allegria in me, venendo dalla salute e dalla vigoria del corpo, è sempre stata più forte di qualsiasi avversità tanto che talvolta mi è avvenuto di indispettirmi sentendomi allegra mio malgrado, anche quando le circostanze non lo avrebbero consentito. Continua a leggere
Ho fatto gli sbagli sbagliati
Dicono che quello che ti succede è sempre già successo a qualcun altro, ma io non credo: non stavolta. Io credo che questo, esattamente questo, non sia mai successo a nessuno. Credo che per ciò che è appena capitato a me – che mi sta capitando – non esistano modelli.
I campi trebbiati, le stoppie marroncine, i solchi delle ruote dei trattori, i covoni cilindrici. Continua a leggere