A misura d’uomo

La segue attraverso le vie del paese, si fermano a prendere un caffè in piazza, non è una vera piazza, è una via, ma quelli che ci abitano si ostinano a chiamarla piazza, c’è il teatro e c’è il comune, forse lo chiamano così per quello; là in fondo c’è la chiesa, con una crepa sulla facciata, l’unico ricordo del terremoto, come se la chiesa si fosse presa su di sé il dolore salvando il paese”

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