di Clelia Attanasio
Incontro Alfredo Zucchi il 3 maggio a Napoli. È un pomeriggio non particolarmente caldo e annuncia pioggia. Arrivo cinque minuti in anticipo alla fermata della metropolitana dove ci eravamo dati appuntamento: ho sempre ritrovato una certa pace nel poter aspettare chi devo incontrare, senza l’affanno della corsa, fugando il timore che gli altri siano già lì. Mi rende nervosa incontrarlo perché fino a quel momento le nostre comunicazioni si erano sempre limitate al piano multimediale, con messaggi ed email. Incontrare una persona che hai conosciuto in qualche modo ma che non hai mai visto di persona rende sempre tutto molto asincronico; sai chi stai per incontrare, ma nei fatti non ne hai idea. Nonostante questo ero emozionata perché avevo letto il suo romanzo La bomba voyeur, lo avevo studiato nei minimi dettagli; ero ansiosa di potergli porre dal vivo tutte quelle domande che mi erano frullate per la testa sin dalla prima lettura del testo, che ho adorato e mi aveva letteralmente lasciata senza fiato. Continua a leggere