Incontro con Michele Orti Manara

Riporto l’intervista fatta a Michele Orti Manara uscita su Spazinclusi il 10 settembre 2018.

Nome Michele

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Cognome Orti Manara

Nato a Verona nel 1979

Sito https://nepente.net/

Riviste Cadillac, Inutile, L’Inquieto, Tuffi

Libri Topeca (Antonio Tombolini Editore 2015)

Il vizio di smettere (Racconti Edizioni 2018)

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Tutto dovrebbe essere migliore

“Non si vive dicendo no a ciò che si desidera”

 

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Il percorso per la felicità è costellato di paure, angosce e un bel po’ di buio.

Che poi cosa sarebbe sta felicità?

Credo abbia a che fare con l’essere liberamente se stessi. Non è cedere a chi ti vuole nascosto, non è inseguire un ideale imposto che non senti tuo, non è cancellare timori e debolezze, non è aver paura del dolore. È imparare a stare soli, è far cadere le nostre barriere solo quando siamo pronti, è essere diversi senza sentirsi sbagliati, è correre per sentire il proprio corpo vivo, è leggere le storie negli occhi degli altri, è cercare qualcuno in un posto sconosciuto per fargli sentire che ci sei. È essere vivi magari incasinati ma liberi di scegliere la propria strada verso la libertà. È l’incontro più difficile da realizzare: quello con sé stessi.

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Ti racconto Reader For Blind

Chi frequenta questo spazio sa che sono un’assidua lettrice di riviste letterarie e dei collettivi di scrittura. Amo scoprire nuove storie e nuove voci. Tra le riviste che seguo con crescente interesse c’è Reader For Blind rivista on line che da tre anni si occupa del racconto in ogni sua sfumatura. In questa intervista ho provato a conoscere meglio la redazione di RFB e quello che li muove.

 

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Le domande di un uomo

“Resti o te ne vai?”

Per non rispondere gli avevo detto: “Non mi piace questa musica. Mi fa paura”. Così era sopraggiunta la seconda domanda: “Qual è il posto che ti fa più paura?” Dopo, eravamo rimasti ad ascoltare quella musica che non ci piaceva. Scura, monumentale, con certi sussurri. Nessuno dei due aveva avuto voglia di alzarsi e raggiungere la radio per cambiarla, o per abbassare il volume, o per spegnere tutto e basta. Nessuno dei due si era voluto sciogliere dall’altro, così avevamo lasciato che quella specie di nenia si adagiasse sulle pareti, s’incastrasse nella ringhiera, si specchiasse nell’unico specchio-piccolo, scheggiato in alto- della stanza.

Avevo aperto la bocca come se le risposte fossero pronte. Invece non ce le avevo. E allora mi ero messa seduta in mezzo al letto, cercando un posto dove trovare qualche idea. Non ce n’erano.

 

da Il silenzio del lottatore

Rossella Milone

Minimum Fax Ed. 2015