Adorazione: incontro con Alice Urciuolo

Da poco ho preso l’abitudine di tenere un diario delle mie letture. É un taccuino che mi è stato regalato da un caro amico qualche tempo fa. C’è uno schema già strutturato in cui inserire dati e riflessioni sul libro che si è letto. Tra le varie informazioni richieste c’è anche quella relativa all’odore del libro. Quando ho scritto di Adorazione (di Alice Urciuolo pubblicato da 66thand2nd) a quella domanda ho risposto: odore d’estate e di libertà. Non ho brillato per originalità, devo ammetterlo.

I fatti narrati nel romanzo succedono nella zona dell’Agro Pontino durante un’estate. C’è un gruppo di adolescenti in una provincia chiusa che proverà a fare i conti con il peso di un’assenza ingombrante. Potrebbe sembrare l’ennesimo romanzo di formazione su un gruppo di adolescenti nella noiosa provincia italiana. E invece no. Stavolta c’è qualcosa di diverso. C’è un’esigenza molto più profonda di andare a intaccare un sistema sballato in cui si è cresciuti. C’è la pretesa di avere risposte a fatti che sembrano apparentemente inspiegabili ed estranei alla norma. C’è un continuo interrogarsi senza escludere le proprie responsabilità. C’è il sesso, il ciclo mestruale, il rapporto con il proprio corpo e con quello degli altri, il possesso, il consenso, la violenza fisica e psicologica, la pillola, il giudizio e la mancanza di un’educazione sentimentale. Ma soprattutto ci sono Diana, Vanessa e Vera. Tre ragazze che scoprono il loro essere donne in un distorto costrutto millenario che le imbriglia. Tenteranno di avvicinarsi davvero a quello che sentono di essere, con tutta la difficoltà e la fragilità che questo porta. Questa è per me la libertà di cui ho scritto su quel taccuino.

Ogni passo che ci avvicina a noi stessi, ogni passo che ci porta a rendere il mondo un posto migliore è libertà. Le adolescenze narrate in questo libro sono diverse dalla mia per tempi, modi e luoghi però io quel luccichio negli occhi e quella bruciante esigenza di essere riesco a sentirle.

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Una settimana di racconti #83

Mi piace fantasticare su quali saranno gli autori che troveremo domani negli scaffali delle librerie. Se posso farlo è anche grazie al lavoro che fanno le riviste letterarie e i collettivi, che continuano a dare la possibilità agli scrittori di poter condividere i loro racconti senza necessariamente dover aspettare di farne un libro, agli autori sconosciuti di muovere i primi passi e a noi lettori di scoprire in che direzione muoverà la letteratura di domani. Fortunatamente di riviste (di carta e online) e di collettivi ce ne sono tantissimi ma sfortunatamente non ho il tempo di leggerli tutti .

Questa non è una classifica ma solo un riepilogo dei racconti che ho letto e che mi sono piaciuti questa settimana.

De rebus terrae di Manuela Montanaro su Risme la rivista che non devi spolverare

Cedere all’amore. Continua a leggere

Una settimana di racconti #81

Mi piace fantasticare su quali saranno gli autori che troveremo domani negli scaffali delle librerie. Se posso farlo è anche grazie al lavoro che fanno le riviste letterarie e i collettivi, che continuano a dare la possibilità agli scrittori di poter condividere i loro racconti senza necessariamente dover aspettare di farne un libro, agli autori sconosciuti di muovere i primi passi e a noi lettori di scoprire in che direzione muoverà la letteratura di domani. Fortunatamente di riviste (di carta e online) e di collettivi ce ne sono tantissimi ma sfortunatamente non ho il tempo di leggerli tutti .

Questa non è una classifica ma solo un riepilogo dei racconti che ho letto e che mi sono piaciuti questa settimana.

Emme come Marta di Maddalena Fingerle su Crapula

Il bisogno di mettere ordine. Continua a leggere

Fedeltà: incontro con Marco Missiroli

Quanto riusciamo ad essere fedeli a noi stessi? Quanto le aspettative altrui e i condizionamenti sociali ci plasmano a loro immagine e somiglianza? Quanto questo ci serve da alibi per non rischiare di provare ad essere veramente chi siamo? Quante volte abbiamo lasciato perdere prima di cominciare convinti di non farcela? Di che cosa esattamente abbiamo paura? Di sbagliare? E se quello che cerchiamo di capire si nascondesse nelle pieghe dei nostri errori? Se solo così riuscissimo a colmare le mancanze che sentiamo spingere dentro?

Mi piacciono i libri che lasciano domande, che invitano ad interrogarci e a mettere in discussione cose che diamo per scontato. “Fedeltà” di Marco Missiroli (Einaudi) per me è stato un libro a rilascio lento, uno di quelli che lavorano dentro sulla distanza ponendomi interrogativi e aprendo la possibilità di guardare le cose anche da altri punti di vista. Continua a leggere

Una settimana di racconti #69

Mi piace fantasticare su quali saranno gli autori che troveremo domani negli scaffali delle librerie. Se posso farlo è anche grazie al lavoro che fanno le riviste letterarie e i collettivi, che continuano a dare la possibilità agli scrittori di poter condividere i loro racconti senza necessariamente dover aspettare di farne un libro, agli autori sconosciuti di muovere i primi passi e a noi lettori di scoprire in che direzione muoverà la letteratura di domani. Fortunatamente di riviste (di carta e online) e di collettivi ce ne sono tantissimi ma sfortunatamente non ho il tempo di leggerli tutti .

Qui un piccolo riepilogo dei racconti che mi sono piaciuti questa settimana. 

Cosa è andato storto di Simonetta Spissu sul Numero Uno di Crack Rivista

La mancanza di coraggio costruisce vite sul vuoto.

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Vita e morte delle aragoste

“Mentre rientrava in casa pensai all’infinità di cose che faceva senza dirlo a nessuno e senza che io lo vedessi. Mi domandai dove andassero a finire tutti quei momenti in cui era il solo testimone di sé stesso. Che porzione di Teapot conoscevo? Quale lui raccontava, quale avrei raccontato io?”

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