Una settimana di racconti #104

Mi piace fantasticare su quali saranno gli autori che troveremo domani negli scaffali delle librerie. Se posso farlo è anche grazie al lavoro che fanno le riviste letterarie e i collettivi, che continuano a dare la possibilità agli scrittori di poter condividere i loro racconti senza necessariamente dover aspettare di farne un libro, agli autori sconosciuti di muovere i primi passi e a noi lettori di scoprire in che direzione muoverà la letteratura di domani. Fortunatamente di riviste (di carta e online) e di collettivi ce ne sono tantissimi ma sfortunatamente non ho il tempo di leggerli tutti .

Questa non è una classifica ma solo un riepilogo dei racconti che ho letto e che mi sono piaciuti questa settimana.

Tuttavia Bernard anelava di saltare, desiderava, cioè, compiere balzi improvvisi, movimenti repentini in quel modo non comune, diceva, di spostarsi da un posto all’altro staccando completamente i piedi dal suolo. Eppure Bernard non lo aveva mai fatto, non aveva mai spiccato un salto deciso e imponente. Egli, come la maggior parte degli uomini, aveva elaborato soltanto una comune camminata da passeggio o, al massimo, aveva compiuto passi lunghi per superare pozzanghere, per evitare scalini imperfetti, per scendere dal bordo alto dei marciapiedi, azioni, insomma, che rientrano nei naturali e umani processi di adattamento all’ambiente e che persino un bambino deve imparare il più presto possibile per farsi strada nel mondo.

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