Una settimana di racconti #119 e #120

Mi piace fantasticare su quali saranno gli autori che troveremo domani negli scaffali delle librerie. Se posso farlo è anche grazie al lavoro che fanno le riviste letterarie e i collettivi, che continuano a dare la possibilità agli scrittori di poter condividere i loro racconti senza necessariamente dover aspettare di farne un libro, agli autori sconosciuti di muovere i primi passi e a noi lettori di scoprire in che direzione muoverà la letteratura di domani. Fortunatamente di riviste (di carta e online) e di collettivi ce ne sono tantissimi ma sfortunatamente non ho il tempo di leggerli tutti .

Questa non è una classifica ma solo un riepilogo dei racconti che ho letto e che mi sono piaciuti questa settimana.

La bambina rimase seduta e guardò sua madre sudare per togliere i capelli e il disordine che si era creato a causa sua. Quando ebbe finito, la bambina chiese: «Come sono fatti i pidocchi?».
«Sono parassiti» disse la madre.
«Cosa sono i parassiti?».
«Domandalo a tuo padre, cosa sono».
Il padre la guardò. Il volto di sua figlia ora appariva tondo, debole come non l’aveva mai visto. Gli occhi erano avviliti, somigliavano ai suoi. Non parlò.

Capelli biondi di Jacopo Milani su Narrandom

Punizioni riflesse.

Dall’acqua spunta una figura femminile con una mano colma di perle. È enorme e mi fissa con due occhi piccoli e gialli che colano liquidi, non ha una bella testa, sembra quella delle foche. Le foche hanno teste ridicole, come i delfini, d’altronde. Ecco, sì: è proprio tra la foca e il delfino; lucida. Le persone lucide io le odio. Odio anche le foche di San Francisco e odio le foche di tutto il mondo con i loro versi ridicoli e quella specie di applauso da rincoglionite. Odio anche i delfini, intelligentissimi e cattivissimi. Viscidi.

Cornini rosa e croci rosse di Maddalena Fingerle su Narrandom

Colori.

Il moto rotatorio terrestre nel paese dove vive Marta si dispiega più o meno così: attraverso un movimento circolare di azioni che percorrono la medesima traiettoria, si ripetono, si sovrappongono, sono le stesse.
Il patto tacito tra gli abitanti del paese è quello di non sfidare la forza centripeta della consuetudine.
Chiunque abbia avuto un impeto o un desiderio differente è andato via senza clamore.
Il paese dove vive Marta è un sistema semplice da abitare.

Il bianco del soffitto di Sara Mariotti su inutile

Non ammettere deviazioni.

Aveva deciso di darsi un tempo massimo, se il ciclo non le arriva entro lunedì, allora fa il test di gravidanza. Ha anche cercato “migliori test di gravidanza”, non sa che marca scegliere; quando lo aveva comprato per Sonia, all’ultimo anno di liceo, tredici anni prima, ne aveva preso uno qualsiasi. Quella l’aspettava fuori dalla farmacia con la testa bassa, incappucciata, le mani nelle due tasche sul davanti della felpa, non se la sentiva di entrare. A lei, invece, veniva pure da ridere; quando era arrivato il suo turno aveva detto solo «un test di gravidanza».

Il mio stesso sangue di Noemi De Lisi su Altri Animali

Guardare al futuro.

Ma adesso me ne sto qui e non posso fare a meno di guardare quelle finestre. Le guardo quando le pareti di questa stanza di merda, dove stiamo buttati in due, non mi bastano più. Per cui le guardo spesso. Per molte ore al giorno restano immobili. Solo la mattina presto si animano, o la sera tardi, quando la luce artificiale accende ombre fugaci.

Sono state loro a farmi propendere per questa casa. L’idea di vedermi davanti le file di grate ogni giorno mi ha dato un senso di sollievo. Era da tanto tempo che non mi sentivo così.

Fuori dalle finestre di Ileana Moriconi su Spazinclusi

Dietro a ciò che appare.

Nora continuava a non capire, e per sopperire a quell’incertezza, un giorno si inventò un gioco. Aspettò che la madre crollasse sul divano, poi si chiuse in cucina, accese il forno e la griglia. Prese un coltello con la lama grande, dodici limoni, tre chili di pomodorini, prezzemolo, olio, sale, pepe e qualche spicchio d’aglio. Era un rituale che la divertiva e non ha mai più smesso di ripeterlo.

Né carne né pesce di Marta Zanierato su Neutopia

Provare ad essere.

“penso a come dire questa fragilità che è guardarti”. Da un punto di vista strettamente fisico il letto era la sua natura. Ho un nitido ricordo di lei allungata in quasi ogni momento della mia vita. Come suo padre del resto. Entrambi io li ho sempre associati al letto, al riposarsi. Questa stanchezza che non le è mai mancata e che l’ha mangiata era il suo biglietto da visita.

Tersa morte di Paolo Di Nicola su Malgrado le mosche

Vividi versi.

Racconti in serie:

La bandiera adorna di stelle di Ugo Polli su Malgrado le mosche

umid() una rubrica in collaborazione con Luca Marinelli su L’inquieto

Un’apocalisse italiana, 28 giorni dopo l’ombra dello scorpione nel day after di AA VV su Verde

Dialogo con Anchise (no, non è un racconto ma è un progetto che vi consiglio vivamente di seguire) su Il rifugio dell’Ircocervo. Si parte con un’intervista a Walter Siti in due parti (1 e 2)

Vi ricordo, inoltre, che il nuovo numero di Fillide è online

Buone letture!

 

 

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