Una settimana di racconti #137

Mi piace fantasticare su quali saranno gli autori che troveremo domani negli scaffali delle librerie. Se posso farlo è anche grazie al lavoro che fanno le riviste letterarie e i collettivi, che continuano a dare la possibilità agli scrittori di poter condividere i loro racconti senza necessariamente dover aspettare di farne un libro, agli autori sconosciuti di muovere i primi passi e a noi lettori di scoprire in che direzione muoverà la letteratura di domani. Fortunatamente di riviste (di carta e online) e di collettivi ce ne sono tantissimi ma sfortunatamente non ho il tempo di leggerli tutti .

Questa non è una classifica ma solo un riepilogo dei racconti che ho letto e che mi sono piaciuti questa settimana.

In quei mesi ho dato a Matteo tutto quello che chiedeva, e anche quello che pensavo di dovergli: la mia verginità, i miei compiti, il mio tempo, la mia devozione. 

Col senno di poi di Martina Marasco su Narrandom

Le vie del dolore.

La gazza ladra Penny addestrata – si diceva – a rubare piccoli tesori luccicanti che poi l’umano rivendeva ai mercatini, mi predò le cento lire che servivano a comprare le patate. Non me le rubò, le gettai io a terra per lasciargliele prendere e salvare la catenina d’oro con la madonnina appesa. Da stupida a eroina grazie a una sola piccola bugia. Stavo imparando a vivere?

Zucchero e pane di Roberta Zimei su Formicaleone

Il caos del ricordare.

La costa, che guardava disattenta, sazia delle sue maledizioni, vedeva che quel fumo esagerava, e tanta, troppa era la carne, ma non di quelle a pescheria e neppure comperata al macellaio. La Consiglia prima infastidita, annunciava adesso riluttante che bisognava calarsi dentro all’onde

La prospettiva degli altri di Graziano Gala su minima&moralia

Un fatto, mille sfumature.

Supero una spiaggia e quella dopo ancora. Traccio una linea di fuga a tendini tesi. Più avanzo e più la sabbia si svuota di corpi.

Churchill di Giulia Sarli su Pastrengo

Come rinascere.

Matilde tentò di concentrarsi su di loro per tutto il tempo in cui li osservò muovere le labbra, ma ci riuscì solo alla fine, quando ormai parlavano di amore, della fortuna di essersi incontrati, e dicevano che le cose funzionavano comunque bene e che la vita era una. Poi, nel momento in cui la sua concentrazione raggiunse il picco, si accorse di avere ovunque su di sé l’odore di quella casa, di Arianna e Marco, della bambina, del cibo che aveva mangiato, e che del suo amato profumo non restava neanche il più piccolo sentore.

Sotto il tavolo di Riccardo Meozzi su Spazinclusi

Exit strategy.

Al centro della testiera alta e stretta – più che una testiera, sembrava un pulpito o un confessionale – spiccava un medaglione in vetro dorato rappresentante una coppia, un uomo e una donna con gli occhi strabuzzati e lo sguardo fisso come una pugnalata nel vuoto, chiaramente proveniente da un contesto funerario.

Il moschiglione di Monica Pezzella su Verde

Le cose da tacere.

La descrizione era piuttosto semplice: Sleep prometteva di individuare, nel complesso tessuto degli utenti iscritti, una persona affine con cui condividere una serata e, nel caso, una notte. Gli iscritti dovevano rispettare le venticinque regole prima, durante e dopo l’appuntamento, pena la cancellazione immediata.

I segni particolari di Belisario A. Laveneziana su Neutopia

Attenersi alle regola.

Angelica sospira molto, come se fosse triste, ma tiene gli occhi socchiusi come la porta della sua camera. Dice parole che suonano come poesie. a volte sospira e basta.

Angelica di Rachele Salvini su Spaghetti Writers

Sbirciare.

Le uniche scarpe col tacco che teneva sotto il letto, la Guglielmini le metteva soltanto ai funerali, sicché erano praticamente nuove anche se avevano la metà esatta dei suoi anni. Quando la gente piangeva un morto non badava alle gambe di nessuno, così la professoressa indossava pure la gonna e si concedeva di essere tristissimamente bella, camminando dietro il feretro fino al cimitero.

Venerdì di Ilaria Vajngerl su inutile

Vendetta.

E inoltre:

è nata una nuova rivista! Si chiama Micorrize ed è diretta da Antonio Russo De Vivo

Buone letture!

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