Una settimana di racconti #148

Mi piace fantasticare su quali saranno gli autori che troveremo domani negli scaffali delle librerie. Se posso farlo è anche grazie al lavoro che fanno le riviste letterarie e i collettivi, che continuano a dare la possibilità agli scrittori di poter condividere i loro racconti senza necessariamente dover aspettare di farne un libro, agli autori sconosciuti di muovere i primi passi e a noi lettori di scoprire in che direzione muoverà la letteratura di domani. Fortunatamente di riviste (di carta e online) e di collettivi ce ne sono tantissimi ma sfortunatamente non ho il tempo di leggerli tutti .

Questa non è una classifica ma solo un riepilogo dei racconti che ho letto e che mi sono piaciuti questa settimana.

Mi tolgo le braghe tenendo su le scarpe, non sia mai che poi funghi e licheni si facciano strada partendo dal calcagno e attraverso il polpaccio e il bicipite femorale raggiungano infine l’interno del buco del culo causandomi prurito e fastidio permanente. Mi stendo sul letto. 

Musica da camera di Gabriele Esposito su Suite italiana

Non parla a nessuno, lavora e basta, fino alla fine del turno. Poi si alza, va in bagno, si sbottona la patta dei pantaloni e coriandoli piovono nella tazza, si abbassa le mutande per pisciare e coriandoli precedono il getto giallo, si lava le mani e coriandoli precipitano nel lavandino come minuscoli paracadutisti. Sfrega le mani come se volesse romperle, fino a farsi male.

Scarpe strette di Marco Corvaia su Altri Animali

Istinto di sopravvivenza.

Alle cinque e ventotto del pomeriggio del dieci di giugno del millenovecentonovantatré, nell’ora e nel giorno in cui suo nonno moriva, Elisa suonava la diamonica. Gli occhi chiusi, i capelli a piovigginarle sulle spalle, le gambe incrociate, seduta sul letto troppo grande per il suo corpo come di colibrì, troppo piccolo per la folla scomposta di pensieri notturni.

Nostra signora dei semplici di Piero Ferrante su Narrandom

Grazie laiche.

Altri dettagli che ricordi di Johnny Ray: studiava agraria, avrebbe ereditato l’attività agricola di suo padre e voleva più di tutto una famiglia normale. Tu non lo sapevi, cosa volevi, e non lo sai ancora

Generazione Z di Rachele Salvini su Spaghetti Writers

Non sentire niente.

Cammina, mettendo un piede dopo l’altro sul marciapiede irregolare, costellato da buchi, crepe, spazzatura, merde di cane. Pensa che ha degli orribili piedi, mentre cammina, se li guarda e constata per l’ennesima volta che sono troppo lunghi, troppo magri,  con dita piccole e storte come radici di zenzero. I sandali di pelle nera le fanno sudare le piante e anche quelle fanno odore e faranno sempre più odore nel corso della tiepida giornata di maggio che Kelly si è decisa a affrontare uscendo di casa.

Good morning Kelly di Natalia Guerrieri su Malgrado le mosche

Fuori posto.

Sono anestetizzato, insensibile alla puzza, ai ragazzetti che ridono di me, alle mamme che mi incrociano e cambiano strada, allo sguardo del cassiere dell’Iper davanti alla mia Carta Acquisti. Solo una cosa, ancora, mi smuove: il profumo della frutta, invariato, da sempre, cristallizzato. 

Piero Swing di Edoardo Montrasio su Fantastico! #80

Un sogno che profuma di pesca.

E ancora:

  • è online un nuovo numero di Risme

Buone letture!

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