IL CADETTO redux

“La sera ce ne andavamo in giro a cazzeggiare e aspettare. A diciott’anni aspettare non è un reato. Stai cercando di capire e capire non sempre è semplice come sembra. Aspettare è riempire l’attesa”

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“Il cadetto redux” è un romanzo di Cosimo Argentina del 1999 riproposto da TerraRossa Edizioni nella collana Fondanti. La casa editrice pugliese da pochi mesi sotto la guida di Giovanni Turi ha voluto ridare vita a questo romanzo che è stato fondamentale per la narrativa pugliese. Il romanzo è stato riscritto in alcune parti “per chiudere i conti con il passato” come spiega lo stesso Argentina nella prefazione al romanzo.

Il cadetto è la storia di Leonida, detto Leo, che sogna il teatro ma non ha il coraggio di credere e inseguire le sue inclinazioni e proverà la più sicura carriera militare cercando di entrare all’Accademia di Modena. Dall’adolescenza tarantina accompagneremo Leo in giro per l’Italia nel suo percorso che lo porterà a diventare uomo. Il romanzo si divide in quattro parti tante quante sono le città che ospiteranno Leo: Taranto, Modena, Bari, Milano.

A Taranto Leo, nato da una madre fattucchiera e un padre che vive tutto il tempo rinchiuso tra i suoi libri, trascorre le sue giornate con i tre amici di sempre tra codici di appartenenza, fughe in motorino, amori non corrisposti e drammi adolescenziali. Lascerà Taranto per la vita in Accademia con la sua varietà di provenienze e le sue regole ferree, gli scherzi pesanti e le punizioni dei suoi superiori, l’erotismo appena accennato di sottofondo, le amicizie cameratesche. Leo resiste ma non sembra adattarsi completamente a regole e gerarchie. A Bari scoprirà una città in piena decadenza, tra universitari figli di papà e interi quartieri ostaggio di baby gang. Il coinquilino Gus la sua libertà e il suo non fregarsi del buon pensiero. Ultima parte dedicata a Milano all’incontro speciale con Alda Merini, all’ironia e alla caparbietà di Lauretta e agli incontri con altre culture.

Leo è un ragazzo che impara a cavarsela da solo. Si muove con la sua corazza tra la decadenza e la violenza delle periferie che attraversa riuscendo a non farsi risucchiare. È un ribelle che rifugge da regole e  pregiudizi. Abituato a fare quello che va fatto, dando a volte la sensazione di vivere con un filtro la propria vita, imparerà nel suo percorso anche ad assecondare le sue passioni. Argentina nel raccontarci questa storia non manca di annotare fatti di cronaca e politica realmente accaduti rimarcando come il tempo in cui si muove Leo è in pieno fermento. Leo è una persona ricca di sfaccettature come pieno di sfumature è il mondo in cui si muove fatto di giovani che cercano la loro strada e di ultimi che l’hanno persa.

“Il cadetto” è un libro ricco e complesso che regala una splendida fotografia di un ragazzo che cerca la sua strada. Un romanzo sulla vita e sui giri pazzeschi che a volte un destino fa per potersi finalmente compiere. Una lettura avvincente per chi ha nostalgia degli anni 80, per chi sta cercando la sua strada, per chi volesse meglio approfondire un pezzo del nostro paese che sembra lontano anni luce, per chi ha voglia di passare il suo tempo in compagnia di un buon libro.

Nell’anno in cui questo libro usciva io ero un’adolescente in un paesino della provincia pugliese. Un posto in cui non c’erano librerie, internet era ancora per pochi e i libri arrivavano perché un cugino di un amico del fratello della fidanzata della sorella di un  amico ti consigliava i libri che non potevi assolutamente perdere. Nella mia adolescenza per qualche motivo il cerchio del passaparola dev’essersi spezzato e la soffiata persa. Anni dopo grazie a TerraRossa Edizioni, che ha avuto questa felice  intuizione, gli adolescenti di ieri e quelli di oggi hanno di nuovo la possibilità di imparare con Leo il coraggio di desiderare e di osare. Capire che le passioni puoi pure metterle da parte ma queste ritorneranno e non importa quanto tortuosa sarà la strada dovrai darti la tua possibilità.

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Leo sta per lasciare la sua città, Taranto, e gli amici di sempre per giocarsi la carta dell’Accademia a Modena. È un duro ed è un ribelle, per cui saprà tener testa alla violenza che permea le giornate da cadetto, ma quella vita non fa per lui. Tenterà di strappare una laurea in Giurisprudenza a Bari e poi di lavorare a Milano, sempre alla ricerca della sua sfuggente vocazione, ovunque capace di sodalizzare con i più deboli, con coloro che vivono ai margini per imposizione o per scelta. Il cadetto racconta cosa sia stato esser giovani a fine millennio, l’impossibilità di sottrarsi ai colpi bassi della vita così come ai suoi improvvisi doni, e in questa nuova edizione Argentina riesce a restituirci la crudeltà e l’ironia del suo esordio portandole sino in fondo.

autore

Cosimo Argentina è originario di Taranto, ma da anni si è trasferito in Brianza. Ha esordito nel 1999 con Il cadetto pubblicato da Marsilio e arricchito e rinnovato in questa nuova edizione; è stato il primo romanzo della quadrilogia tarantina: sono seguiti Cuore di cuoio (ripubblicato da Fandango), Maschio adulto solitario (Manni) e Vicolo dell’acciaio (Fandango). Tra le altre sue opere il pamphlet Beata Ignoranza (Fandango) e i romanzi Per sempre carnivori (minimum fax) e L’umano sistema fognario (Manni). Suoi racconti sono apparsi in diverse riviste e antologie, tra le ultime Meridione d’inchiostro. Racconti inediti di scrittori del Sud (Stilo), Fabbrica di carta (Laterza) e «Granta Italia 5 – Il Male» (Rizzoli).

 

 

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